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domenica 30 maggio 2010

Cibo e tumori

Questo è un sunto di quanto scritto sull'inserto Salute di Repubblica del 27 Aprile.
Una buona alimentazione è importante per mantenersi in salute e per evitare i rischi de cancro, sia al colon, che al seno e alla prostata.
Per colazione sarebbe bene mangiare latte scremato o yogurt, con cereali di crusca, che prevengono le neoplasie intestinali, ed inoltre una spremuta di arancia che rafforza il sistema immunitario.
Nell'intervallo, nell'eventualità di attacchi di fame, mangiare frutta fresca: kiwi e fragole sono i migliori frutti, perché il kiwi è ricco di licopene, che riduce il rischio di tumore prostatico, mentre le fragole contengono acido ellagico, un forte antiossidante.
Per merenda the verde o nero con biscottini integrali: il the contiene catechine e flavonoidi, che inibiscono l'attivazione delle sostanze cancerogene, mentre i biscottini integrali contengono fibra, sempre per prevenire neoplasie intestinali.
Per pranzo o cena pasta al pomodoro, che contiene licopene, per ridurre il rischio di tumore prostatico, ed è anche antiangiogenico; pesce bollito o al forno per l'assunzione di acidi grassi omega 3, per ridurre il rischio cardiovascolare; verdura , e la migliore è costituita da broccoli o cavolini che contengono isotiocianati, che favoriscono la protezione delle cellule.
Altri cibi preventivi sono: la soia, il riso integrale, l'olio di oliva, l'aglio e la cipolla, la frutta, specialmente le mele.
Nuovi studi hanno accertato, inoltre che le crocifere, come i broccoli e i cavoli, contengono tetracarbinolo, un forte protettore dal cancro del seno.
Quindi mangiando pasta, pesce e molta frutta e verdura ci si ammala meno di cancro.
Oltre alla dieta appropriata, sarebbe bene fare anche attività fisica per avere una maggiore protezione perché l'American Cancer Society ha confermato  che una cattiva dieta, sovrappeso e obesità sono responsabili di un tumore su tre. Un eccessivo consumo di cibi grassi, salati, di dolci, zuccheri e bibite carbonate va a detrimento della salute e predispone alla malattia tumorale e non solo.

Il fiore di tagete

Il fiore era bellissimo, di due colori, rosso e giallo. Il rosso tendeva un po’ al bordeaux. Era anche molto profumato, ma non era stato colto per essere messo nel vaso, a far bella mostra di sé. Era un fiore di tagete, e stava lì con tanti altri in un’aiuola, ai piedi di un albero di melo. Una macchia di colore nel prato verde. Si godeva il sole che lo illuminava e lo scaldava, e la rugiada la mattina all’alba. Piano piano si avvizzì e perse tutti i petali. Ma era contento perché ancora nessuno lo aveva colto. Era in bella compagnia perché anche gli altri fiori si stavano appassendo. I petali cominciarono a cadere e a formare un piccolo tappeto sotto l’albero. Rimasero solo i semini dentro la corolla, che ancora non era completamente secca. Poi anche la corolla si aprì e tutti i semi caddero sul terreno. Come era caldo quel terreno! E sempre umido, un po’ perché protetto dall’albero, un po’ perché la rugiada la mattina era veramente abbondante. Qualche seme si perse nel vento, ma alcuni s’intrufolarono nel terreno tra i petali appassiti. E dopo qualche giorno dalla terra fece capolino un piccolo stelo con all’apice una fogliolina. Si stiracchiò al sole, contento di quella bella luce, dopo giorni di buio. Passarono ancora altri giorni, e dopo la prima fogliolina, apparvero le altre, belle verdi e lucenti. E poi, eccolo, il nuovo fiore di tagete. Dapprima un bottone schiuso, poi piano piano aperto, colorato e profumatissimo.

venerdì 21 maggio 2010

Antiafidi ecologici

La rosa, il limone e l'arancio erano pieni di pidocchietti, specialmente la rosa.
Volevo eliminarli in modo poco dannoso per la natura, e allora ho trovato un sito dove sono indicati dei sistemi molto caserecci, per creare degli antiparassitari.
Uno di questi diceva di usare 50 gr. di sapone di Marsiglia e di diluirlo in un litro di acqua. Se poi si vuole creare un antiacaro che anche sconfigga la cocciniglia, allora consigliava di sciogliere il sapone in poca acqua, e di raggiungere il litro unendo alcool denaturato.
Allora ho iniziato a sciogliere il sapone nell'acqua. Certo ho scoperto che non si scioglie bene se non si fa riscaldare il tutto sul fuoco, allora si amalgama benissimo.
Ho usato poco piu' di un litro di acqua e poi ho aggiunto un litro di alcool denaturato.
Certo ho cambiato un poco le dosi, perché avevo paura di danneggiare le piante.
Il sito consigliava di spruzzare il composto di sera, e così ho fatto.
Non vi dico che puzza di alcool si è sprigionata, tant'è vero che pensavo di aver inebriato le piante, e di averle danneggiate. Una serie di piccoli insetti è scappata via, erano tutti verdi, chi lo sa chi erano.
Ho spruzzato solo la rosa e una parte di limone, perché il liquido era troppo poco per usarlo anche su tutto il limone e sull'arancio.
Poi ho avuto paura di aver peggiorato la situazione, così subito ho lavato sia la rosa che il limone.
Oggi, appena tornata a casa, sono andata a constatare cosa fosse successo,e, miracolo!, i pidocchietti delle rose tutti morti. Forse si sono ubriacati! La rosa e il limone, invece, non avevano alcun segno di sofferenza.
Comunque sono contenta perché così non ho creato alcun danno per le api.
L'arancio, invece, poiché è una pianta molto giovane e quindi ancora piccola, l'ho trattato lavando tutte le parte infestate con acqua e sapone, è andata benissimo!
Userò lo stesso procedimento anche sui due meli, perché hanno già tantissime foglie accartocciate, segno di presenza di afidi.

giovedì 20 maggio 2010

Vanità


La rosa Rosa era meravigliosa, completamente fiorita; un'esplosione di fiori tra foglioline verdi, ed emanava un profumo delicato, ma molto intenso.
Tutti quelli che passavano vicino a quel cespuglio si fermavano a guardare, ad annusare e certi cercavano persino di portare via qualche fiore  per abbellire la loro casa.
La rosa Rosa era tutta orgogliosa della sua bellezza, e cercava ogni giorno di più di sviluppare nuovi rami, per allungarsi e potersi far vedere ed ammirare anche da lontano.
Ma i primi fiori incominciarono ad appassire ed a perdere i petali.
"Oddio, come faccio!?" esclamò impaurita. "Ora piano piano perderò tutti i fiori e la mia bellezza sparirà!"
Sembrava quasi una signora che stava perdendo lo splendore della gioventù, e cercava in tutti i modi di evitare la visibilità dell'avanzare del tempo.
Vicino al cespuglio lavorava un contadino con la sua zappa, il forcone e un paio di forbici.
Allora la rosa Rosa lo chiamò:
"Ti prego, vieni ad aiutarmi, sto perdendo il mio splendore. Taglia via tutti questi fiori appassiti, così non si vedranno più, ed io non sembrerò cadente!"
"Ma ti farò del male!" esclamò il contadino, "non mi piace fare del male né agli esseri viventi, neppure alle piante"
"Non ti preoccupare, tu taglia pure, e non ti limitare ad estirpare solo i fiori, taglia anche un pochino più sotto ad ogni fiore, sarò sicuramente più bella che con tutti questi fiori appassiti e spenti!"
"Va bene" esclamò il contadino e si mise subito all'opera.
Ora la rosa Rosa non era più stupenda come prima, ma aveva perso quell'aspetto appassito, quasi stanco.
La gente passava e si meravigliava nel constatare che non avesse più i fiori, ma il cespuglio era comunque bellissimo
Ed ecco il miracolo! Da sotto l'ultima foglia di ogni ramo reciso iniziò a crescere un nuovo ramo, e da tutti questi i primi boccioli e poi nuovamente i fiori.
"Che felicità!" esclamò la rosa Rosa "Sono nuovamente bellissima!"
Il contadino la vide e si meravigliò tantissimo di questo nuovo splendore, ed alla nipotina che era con lui raccontò dei tagli, e poi disse "Certo che le rose sono proprio vanitose, fanno di tutto per essere sempre bellissime!"

domenica 9 maggio 2010

Giardini

Finalmente ci sono riuscita!!
Questa è stata la terza volta che provvedevo ad eliminare le erbacce, del resto prepotenti ed invasive. E finalmente ho il mio piccolo orticello pulito, e quel pezzetto di giardino più curato. Questa settimana cercherò di seminare un poco di trifoglio nano, adatto al terreno argilloso per poter un pochino intensificare l'erbetta del mio giardino. Speriamo che non piova, altrimenti è tutto rimandato ancora una volta. (la foto mostra una parte del giardino di dietro lo scorso inverno).
Piano piano capisco sempre qualche cosa nuova, da quando abbiamo impiantato i nostri giardini. Ho due giardini, uno di fronte alla casa, più grande, ancora non definito, perché mi piacerebbe infoltire la parte più ombreggiata, sempre con fiori sia piante piccole, che rampicanti. Ho già impiantato tre clematis, perfettamente ambientate nella loro posizione. Mi sono innamorata di questa pianta frequentando l'Inghilterra, fa dei fiori stupendi. Ho comprato la prima proprio in Inghilterra (la regina d'India) dal colore blu sul violetto con screziature centrali più accentuate (ho allegato la foto dello scorso anno).  Abbiamo appoggiato la pianta alla siepe, ed ora fa tutt'uno con il rincosperma. Inizia a fiorire verso la fine di maggio, e la fioritura si protrae fino a settembre. E' bellissima!
Ora queste piante si trovano anche in Italia, e lo scorso anno ne ho comprato altre due, sempre dello stesso colore, ma con n tono diverso. Fanno un effetto meraviglioso contro il verde della siepe.
Nando è il mio aiuto, taglia il prato, e cerca di mantenere le piante nel migliore dei modi quando lo lascio per i miei nipotini inglesi.
Sotto al giovane melo ho seminato quest'anno una serie di fiori, di varie misure, per fare una aiuola graziosa. Ancora non si vede niente. Speriamo bene,  a me piace molto di più partire dal seme, perché è come se fosse una nuova creatura. Solo che ho due gatti, a cui piace la terra appena smossa, e la utilizzano per i loro bisogni.
Dalla parte più assolata è un tripudio di fiori in questa stagione, e quello che mi piace è che sono profumati, così quando si entra nel cancello, tra il limone, tutto in fiore, il melo ed i fiori, si prova una bellissima sensazione con quel profumo (rose, garofani piccoli, una salvia ornamentale e la lavanda). E poi tutte le piante necessarie per la cucina, come il basilico, il prezzemolo, l'origano (che invasivo!) il timo, la maggiorana, la menta e la mentuccia posizionate in un'aiuola vicino al patio. Non male, vero? Mi piacerebbe comprare una pianta di lillà (nel linguaggio botanico siringa) dicono che sia profumatissima!

venerdì 7 maggio 2010

Lasagne ai carciofi.

Ieri ho fatto le lasagne ai carciofi. sono venute benissimo, peccato che ho scordato di fare la foto, ora non è più possibile, sono esaurite.
Ecco la mia ricetta, usando la crema di carciofi, da me fatta con il recupero delle foglie da eliminare (vedi il post recupero carciofi nelle mie post ricette).

Ingredienti:

per la pasta ho usato le lasagne secche fatte senza uova, solo di grano duro che avevo comprato in Inghilterra;

Per la crema di carciofi:  recupero delle foglie da buttare quando si puliscono i carciofi;

Per la besciamella, due cucchiai di olio evo, 2 cucchiai di farina, noce moscata, sale, pepe, mezzo litro di latte scremato;

Un pochino di sugo povero, cioè solo cipolla, pomodoro e basilico;

400 gr. di mozzarella;

parmigiano grattato.

Per prima cosa, avevo l'altro ieri pulito sei carciofi, eliminando le foglie dure, e la parte dura del gambo. Ho gettato solo lo scarto dei gambi, poi ho messo le foglie sul fuoco quasi coperte da semplice acqua del rubinetto. Ho fatto bollire per mezz'ora, aggiungendo solo un pizzico di sale,  a fuoco moderato, poi ho cercato di ridurre la quantità di acqua, mettendo il gas al massimo. Quando l'acqua è stata ridotta ad un terzo del volume, ho messo tutto nel frullatore e fatto frullare per qualche minuto. Poiché dopo questa operazione ci sono tantissime fibre non mangiabili, ho passato tutto il risultato al passino, ed ho ottenuto una crema buonissima. Era un pochino troppo lenta, per cui ho rimesso sul fuoco tutto, e dopo una decina di minuti era più densa e perfetta.

Ho messo l'acqua per cuocere leggermente le lasagne secche, perché per quanto ci sia scritto sulla confezione che si possono utilizzare  immediamente senza cotture, il risultato con una leggera cottura è migliore. Appena l'acqua ha iniziato a bollire, ho messo un po' di olio per non fare attaccare le lasagne, un pizzico di sale, e poi ho iniziato a cuocerle sei per volta (ne sono bastate 12). Dopo tre minuti di cottura le ho tirate fuori dall'acqua, e messe ad asciugare su un panno asciutto (come si fa con le lasagne fatte in casa);

Per la besciamella, mentre ho messo a riscaldare il latte in un pentolino, in un altro ho messo due cucchiai di olio evo, una grattatina di noce moscata, un poco di pepe bianco, un pizzico di sale e due cucchiai abbondanti di farina. Appena la farina ha incominciato a rapprendersi, ho iniziato a versare il latte caldo, fino al completamento.

Dopo questi preparativi ho assemblato il tutto, iniziando con due cucchiai di besciamella sul fondo della teglia, poi uno strato di lasagne,  due cucchiai di sugo, la metà della mozzarella a dadini, ancora due cucchiai di besciamella e tre cucchiai di crema di carciofi, una spolverata di parmigiano; secondo strato come il primo, poi terzo strato solo sugo, besciamella, crema di carciofi e per ultimo una spolverata di parmigiano.

La teglia al forno a 180° per mezz'ora, ed eccola pronta. Buonissima. E' piaciuta a Nando che è veramente difficile, e poi, siccome era tanta, ho dato tutta la parte restante a Roberta, ed è piaciuta tantissimo a lei ed a tutta la sua famiglia. Quando la rifarò posterò anche la foto.